Acquerelli, collage, tarsie di stoffe colorate e olii, oltre ai celebri manifesti pubblicitari e a copertine di riviste: uno scorcio che va dal 1917 al 1947 sulle opere dell'artista futurista, esposto nell'ambito della mostra “Fortunato Depero”, trent'anni di produzione “eclettica e pirotecnica” come la definisce lo storico dell'arte Maurizio Scudiero che ne ha curato il catalogo. Da sabato 14 ottobre a sabato 11 novembre Modena ospita quindi una selezione di 26 opere provenienti da prestigiose collezioni private, in una mostra a ingresso gratuito, presso lo studio del curatore modenese Marco Bertoli in via Carlo Farini 56)
7 ott 2007 - Ci viene subito incontro la sezione dedicata all' auto-réclame, come la chiamava lui, fitta di quei manifesti della "Casa d' arte futurista Depero" con i quali si faceva pubblicità e si opponeva a un costume che odiava, quello di riconoscere gli artisti solo una volta morti. «In effetti, prima di lui, e anche ai suoi ...
13 feb 2017 - scrive Depero nel Manifesto dell'arte pubblicitaria del 1932. Depero si concentra soprattuto nella scenografia e nella grafica pubblicitaria ed è infatti considerato uno dei più autorevoli realizzatori di manifesti pubblicitari, grazie anche all'intensa collaborazione con la fabbrica Campari, per la quale realizza ...
Lo stile di Depero è senza dubbio uno stile che lascia il segno, ieri come oggi. Pronto a scoprirlo nel prossimo viaggio alla scoperta del design grafico?
10 dic 2015 - Uno dei maestri italiani che seppe esprimersi anche attraverso l'arte della pubblicità fu sicuramente Fortunato Depero. Lui stesso lanciò nel 1931 il famoso numero unico, stampato in collaborazione con la ditta Campari, del Manifesto dell'arte futurista della pubblicità dove scriveva: “Esaltando con il genio i ...
I Futuristi interpretarono l’arte come espressività globale. La grafica dei loro manifesti fu d’esempio anche per la pubblicità dell’epoca.
di pubblicità, e mette a punto proprio per Campari un'originale strategia di comunicazione. Per lo stesso Depero “l'arte deve marciare di pari passo all'industria, alla scienza, alla politica, alla moda del tempo, glorificandole – tale arte glorificatrice venne iniziata dal futurismo e dall'arte pubblicitaria – l'arte della pubblicità è ...
Camparisoda nasce nel 1932. La sua inconfondibile bottiglietta conica, disegnata da Fortunato Depero, è ancora oggi icona dell'aperitivo italiano.
13 ott 2007 - ortunato Depero si dedicò al mondo della pubblicità con una straordinaria vitalità, sorretta dalla fede futurista. Si trattava di un settore che, proprio all'inizio del secolo, aveva compiuto i primi passi, esplorando una nuova frontiera della creatività artistica e al cui servizio si adoperarono ben presto molti ...
DeperoPubblicitario testimonia la ricchezza dei materiali di proprietà del museo: manifesti, locandine, disegni, collage, che la mostra presenta con un grado di completezza del tutto inedito.
E proprio la guerra farà da spartiacque tra le due fasi del Futurismo: la concezione di arte totale di Depero e Balla prenderà il sopravvento sulla vecchia concezione di arte museale e da esposizione, rendendo quell'avanguardia artistica davvero capace di entrare nella quotidianità della gente, grazie alla pubblicità, ...
Passa a Gli anni venti e la pubblicità - È opportuno precisare che il rapporto che ebbe Depero con la réclame fu particolare. Se in generale la pubblicità era vista di buon occhio dai Futuristi, e anzi, considerata «arte nuova del mondo moderno», Depero in particolare fu quello a sostenerla con maggior impegno fino a ...
Depero, un pubblicitario fatto ad arte. Al Mart di Rovereto una nuova rassegna dedicata all'infaticabile creativo futurista. Per mostrare come la sua opera abbia influenzato non soltanto il corso della storia dell'arte, ma anche il gusto comune. Fra tele da incorniciare, la copertina di un giornale, il manifesto di uno spettacolo, ...
LA GALLERY “L’arte dell’avvenire sarà potentemente pubblicitaria” disse Fortunato Depero nel 1931. Aveva ragione. Come da manife...
28 nov 2016 - Campari e il sentimento artistico della pubblicità. L'arte della pubblicità è un'arte decisamente colorata, obbligata alla sintesi… arte gioconda, spavalda, esilarante, ottimista. Fortunato Depero. campari4-1 L'arte è in tutto ciò che ci circonda. Talmente immersa in ogni aspetto della nostra vita che pure la ...
«LArte dellavvenire sarà potentemente pubblicitaria». Così scriveva Fortunato Depero nel manifesto «Il Futurismo e lArte pubblicitaria» pubblicato nel 1931 nel libro-pubblicitario Numero Unico futurista Campari. Come dargli torto, oggi, che per le grandi pubblicità murali si usano fotografi come Helmut Newton, per gli spot registi stellari e le creazioni degli art-director sono esposte al MoMa di New York.Con questa sua affermazione Depero dichiarava anche il superamento del dato pittorico, e, nello stesso tempo, apriva, concettualmente, la via alla Pop Art. Non solo.
25 nov 2016 - on la mostra «Depero Futurista. L'Arte dell'avvenire», la Galleria Matteotti, in corso Matteotti 2/A, propone, attraverso una trentina di opere, un itinerario intorno alla personalissima esperienza di Fortunato Depero, nato a Fondo nel 1892, in Val di Non, e scomparso a Rovereto nel 1960. Corredata dal ...
Alla Galleria Matteotti sino al 30 dicembre
12 ott 2007 - Depero - uno tra i protagonisti del fermento culturale della Rovereto anni Dieci insieme con i vari Fausto Melotti, Carlo Belli e Luigi Pollini - si dedicò al mondo della pubblicità con una straordinaria vitalità, sorretta dalla fede futurista. Si trattava di un settore che, proprio all'inizio del secolo, aveva compiuto i ...
Pochi autori di inizio Novecento indovinarono la direzione commerciale che l'arte avrebbe intrapreso nel giro di qualche decennio con l'intuito
20 feb 2017 - All'inizio degli anni Venti Fortunato Depero e la sua Casa d'Arte inaugurarono una stagione di intensa attività pubblicitaria, che l'artista trentino non avrebbe abbandonato fino agli anni Cinquanta, anche perché fonte di remunerazione irrinunciabile.
All’inizio degli anni Venti Fortunato Depero e la sua Casa d’Arte inaugurarono una stagione di intensa attività pubblicitaria, che l’artista trentino non avrebbe abbandonato fino agli anni Cinquanta, anche perché fonte di remunerazione irrinunciabile